Il progetto
Il Progetto DIVE (Drilling the Ivrea-Verbano zonE) è frutto di una collaborazione internazionale e multidisciplinare nata per esplorare la crosta inferiore continentale e la sua transizione nel mantello, con l’ausilio di perforazioni scientifiche. Il progetto si svolgerà nella zona dell’Ivrea-Verbano (IVZ), Alpi italiane. Il progetto è sotto l’egida dell'International Continental Scientific Drilling Program (ICDP). L’ICDP supporta il progetto sia dal punto di vista economico che operativo. L'IVZ è uno degli archetipi più completi e meglio studiati di una sezione continentale crosta-mantello affiorante sulla superficie Terrestre. Gli studi recenti dimostrano che l'IVZ è un eccezionale archivio del magmatismo continentale trans-crostale, dove sono evidenti i processi di: i) messa in posto del magma nella crosta inferiore, ii) cristallizzazione e assimilazione crostale, e iii) dello sviluppo del magmatismo superficiale, comprese le evidenze di prolungate e copiose eruzioni durante il periodo del Permiano. Una caratteristica distintiva dell’IVZ è la presenza vicino alla superficie (1-3 km di profondità) di un corpo caratterizzato da una alta densità e alta velocità di propagazione delle onde sismiche. Questa struttura, denominata Corpo Geofisico dell’Ivrea (Ivrea Geophysical Body, IGB), proprio grazie alle sue caratteristiche fisiche, è stata per la prima volta scoperta tramite indagini geofisiche e ha guadagnato notorietà in tutto il mondo già più di 50 anni fa.
Come tale, l'IVZ rappresenta un laboratorio naturale unico al mondo per poter studiare e far evolvere la nostra comprensione dei processi geologici nella crosta inferiore continentale e nella zona di transizione tra la crosta e il mantello, sfruttando la combinazione di indagini geologiche e perforazioni scientifiche. I dati e gli studi ricavati da questo progetto andrebbero ad implementare i dati e gli studi effettuati in ambito oceanico.
Le perforazioni scientifiche sviluppate nel progetto DIVE (che in inglese significa anche immergersi), collocate in uno dei laboratori naturali più famosi al mondo per le sue caratteristiche geologiche, si immergeranno letteralmente nelle profondità della nostra crosta terrestre per svelare e portare alla luce le caratteristiche di zone altrimenti inaccessibili, quali:
- Le sezioni petrologiche della crosta continentale inferiore e la sua transizione nel mantello superiore;
- Le caratteristiche fisiche della zona di transizione crosta-mantello, derminate attraverso indagini geofisiche;
- La reologia delle radici continentali attraverso la distribuzione della deformazioni fragili e duttili;
- La crosta inferiore come ambiente dinamico per il flusso di fluidi, per le reazioni tra i fluidi e le rocce e ciclo profondo dei volatili;
- Nicchie di ambienti estremi che ospitano attività microbica negli altri corpi dei planetari.
Il progetto DIVE è suddiviso in due fasi fondamentali:
Fase 1: comprende la perforazione di due fori profondi situati a Megolo (5071_1_A) e Ornavasso (5071_1_B) in Val d'Ossola, che rappresentano la sequenza metasedimentaria pre-permiana sia della crosta inferiore mafica che felsica dell’IVZ.
Fase 2: esecuzione di un foro profondo 4 km a Balmuccia (5071_2) in Valsesia, nel quale si vogliono raggiungere le radici del sistema igneo trans-crostale permiano dell’IVZ, che potenzialmente comprendono anche la discontinuità di Mohorovicic.
Didascalia immagine: Geologia attuale dell’IVZ (da Brack et al. 2010, e riferimenti inclusi) con riportata la posizione e profondità corrispondente dei siti di perforazione proposti per la fase 1 e ubicati a Megolo, e Ornavasso (Val d'Ossola) e della fase 2 a Balmuccia (Val Sesia).